Home » Eremo Santuario di Greccio Rieti (Roma)

Eremo Santuario di Greccio Rieti (Roma)

Eremo Santuario di Greccio Rieti - Valorizzarte, valorizza l'arte. Prenotazione e vendita di dipinti, opere artistiche a Roma centro, conoscendo direttamente l'artista

Una domenica di febbraio mi conduce alla scoperta di questo scrigno spirituale nella valle reatina, circondato dai monti Sabini, l’Eremo Santuario di Greccio, Rieti (Roma).
Il Santuario fa parte di uno dei quattro eretti da San Francesco nella valle di Rieti, incastonato nella pietra come il nido di un’aquila, non eccessivamente imponente ma trasudante di spiritualità e storica testimonianza della permanenza del Santo.

San Francesco infatti visse a Greccio intorno al 1217, ed era solito meditare tra i boschi del monte Lacerone, abitando in una modesta capanna. Greccio era il feudo del ricco Signorotto locale Giovanni Velita, il quale incuriosito da questo monaco che viveva in estrema povertà, lo esortò a rimanere nel Paese.

La leggenda vuole che il Santo pensò di erigere un luogo di culto nel punto in cui cadde un tizzo, gettato da un fanciullo, proprio dal sasso in cui lui era solito per meditare.
Nella grotta dove cadde il tizzo, San Francesco stabilì la sua dimora, primo nucleo del famoso Santuario.

L’Eremo Santuario di Greccio, Rieti inizialmente era poco più che un sito rupestre ma nel corso del tempo, attorno alla grotta, furono costruiti gli edifici che attualmente lo compongono.

La solennità del Luogo si percepisce all’istante.

Si arriva dalla strada provinciale e salendo i gradini si riceve il benvenuto da due statue di San Francesco, una in bronzo, l’altra in pietra.

“La leggenda sulla nascita del Presepe”

Il Santuario è conosciuto per aver alimentato la leggenda sulla nascita del Presepe, prendendo anche il nome di Betlemme francescana. La leggenda narra che per volontà del Feudatario Velita, San Francesco fu chiamato a rappresentare la Natività, nella notte di Natale del 1223, dentro grotta dove risiedeva.

L’episodio fu talmente realistico che si fa coincidere la nascita del Presepe con questo episodio portando tale tradizione nel mondo.

Dopo il 1223 molti monaci vennero a sostenere il Santo e la Sua preghiera, fino a creare una piccola comunità di seguaci francescani, fondando il primo insediamento rupestre.

Le testimonianze di questa piccola comunità così come della presenza del Santo, sono visibile all’interno del Santuario.

Al termine della scalinata ad esempio, si accede alla Grotta dove visse San Francesco e dove diede vita alla Natività, la cosiddetta “Cappella del Presepio”. Un ambiente piccolo ma con un pregevole affresco della scuola giottesca del 1400, raffigurante la natività rievocata del Santo e quella originaria di Betlemme.

Subito dopo la Cappella si arriva al nucleo più antico dove vissero i monaci francescani, è visibile il refettorio dove mangiavano i frati, il dormitorio; quest’ultimo tutto in legno del XIII secolo, ha una lunghezza di 7 metri e una larghezza massima di 2, colpisce il visitatore per lo spazio angusto e l’estremo rigore in cui i frati erano soliti occupare le loro celle. Questo luogo ha accolto anche San Bonaventura da Bagnoregio.

“La dimora di San Francesco”

In fondo al dormitorio è riconoscibile la cella con la roccia su cui dormiva San Francesco.

A lato del dormitorio si entra nella chiesa dedicata a San Francesco e San Bonaventura risalente alla prima metà del Duecento. Sopra l’altare si scorge un bel dipinto cinquecentesco della scuola umbra che rappresenta la Deposizione tra Santi, mentre sulla parete sinistra si trova un affresco trecentesco che rappresenta San Francesco e l’angelo che gli annuncia la remissione dei peccati.

La chiesa conserva interessanti arredi lignei tra cui un leggio e un supporto girevole con lanterna che permetteva ai frati di illuminare le pagine del libro corale.

Nell’oratorio attiguo alla chiesa, sopra l’altare, è conservato un importante ritratto di San Francesco, molto venerato dai frati, l’unico ritratto del santo eseguito quando egli era in vita. La tela è una copia trecentesca dell’originale andato perduto, e rappresenta il santo con il viso sofferente, mentre si asciuga gli occhi con un fazzoletto, per via della malattia agli occhi di cui soffriva nell’ultimo periodo, che era venuto a farsi curare dai medici della corte papale presente a Rieti.

Eremo Santuario di Greccio-Rieti-GROTTA - Valorizzarte, valorizza l'arte. Prenotazione e vendita di dipinti, opere artistiche a Roma centro, conoscendo direttamente l'artista

La chiesa moderna dell’Eremo Santuario di Greccio, Rieti si trova all’esterno ed è dedicata all’Immacolata Concezione, realizzata nel 1959 così come il piazzale-belvedere, da cui si gode un panoramico affaccio sull’ampia Valle Santa reatina.

Al termine della visita al Santuario, suggerisco di salire lungo il percorso che porta al sasso dove il Santo era solito meditare e ripercorrere così le sue orme.

Altra interessante tappa dopo il Santuario è la visita al paese di Greccio, per una sosta alla scoperta delle specialità locali, come le tagliatelle ai funghi porcini o un tagliere si salumi  e formaggi, per poi proseguire alla visita dell’interessante Museo Internazionale del Presepe o Museo della Natività che ospita le espressioni artistiche di tutte le culture.

Eremo Santuario di Greccio-Rieti-Paesaggio - Valorizzarte, valorizza l'arte. Prenotazione e vendita di dipinti, opere artistiche a Roma centro, conoscendo direttamente l'artista

La varietà dei Presepi esposti, espressive interpretazioni dell’evento della Natività, sono filtrate dall’anima degli artisti contemporanei e restituite agli spettatori sotto forma di creazioni e sculture che suscitano nuove emozioni.

Consiglio vivamente una visita a Greccio sia nel periodo natalizio che durante l’arco dell’anno per immergersi in una natura magnetica e mistica sul cammino di San Francesco e nel recupero di questo importante simbolo cristiano quale è il Presepe, spesso rimpiazzato dal più commerciale abete, simbolo pagano delle festività natalizie.       

Lascia un commento

Pin It on Pinterest

Share This