Futurballa – Casa Museo di Giacomo Balla
In occasione dei 150 anni dalla nascita di Giacomo Balla, Roma lo celebra con l’apertura al pubblico, per la prima volta, della straordinaria casa futurista in cui l’artista torinese, esponente di spicco del Futurismo italiano, visse e lavorò dal 1929 sino alla morte.
Impensabile perdere questa occasione unica, considerando il concetto di ARTE di questo eclettico artista, molto vicino al mio:
Vivere nell’arte attraverso la compenetrazione in tutte le forme di espressione, dalla pittura all’arredo, dall’abbigliamento all’oggettistica, una fusione totale volta a costruire un universo denso di percezioni visive ed emozionali
La prima mia emozione è stata quella di trovarmi di fronte la porta di ingresso con la targhetta FuturBalla, preludio di meraviglie e sorprese che si sarebbero svelate già dall’ingresso.
Giacomo Balla, trasformò un appartamento anonimo borghese, in un laboratorio di sperimentazione fatto di pareti dipinte, mobili e arredamenti progettati e costruiti insieme alle figlie Luce ed Elica, utensili decorati a mano, sculture, abiti da lui disegnati, una vera e propria casa-universo.




Celebre è lo “Studiolo Rosso” tripudio di colori e figure geometriche, la cucina con utensili allegri e vivaci, il bizzarro ripostiglio denominato “La stanza dei Rumori Continui”, le geometrie che si ripetono nei lampadari e negli arredi, l’esplosione di colori e luce che consentono una immersione dentro una opera d’arte totale.
Nel 1915 Balla e Depero firmano il “Manifesto Futurista”, e da lì in poi l’artista iniziò a firmare le Sue opere con lo pseudonimo di Futurballa dichiarando un taglio netto col l’arte del passato.
Nel primo dopoguerra infatti si è assistito ad un susseguirsi di scoperte e si diffuse la convinzione che la sola tela non permetteva di dare profondità al dinamismo del tempo. Così Giacomo Balla, studioso attento della fotografia, della velocità, del dinamismo e degli effetti della luce, creò opere originali in movimento, divenendo il precursore del design moderno.
Per Balla il dinamismo futurista si traduceva in un continuo creare. E la sua casa divenne un’officina, dove oggetti della vita quotidiana come tavolini, sedie, scaffali, cavalletti, piatti, piastrelle, anche se poveri nei materiali ma ricchissimi nella vena creativa, convivono perfettamente con quadri, disegni, sculture. La Sua arte è vissuta a 360 gradi.
Va altresì ricordato che Balla aderì al fascismo, diventando un artista apprezzato anche dalla critica;nella Sua casa-museo si può ammirare il gigantesco Pannello Fascista dal titolo “La mani del Popolo (italiano)”, simbolo tricolore e inno al periodo.
Entrando nella casa del Grande Giacomo Balla mi sono sentita eccitata e inebriata di energia positiva con tutti i giochi di luce e colore e posso solo immaginare come possa essere stato vivere a contatto di questo uomo dal genio creativo e da uno spiccato senso pratico, talvolta esagerato.
Nel nostro tempo il design prende spunto dagli stessi artisti Futuristi soprattutto nella creazione di oggetti di arredo, rafforzando il concetto che l’arte è una forma di espressione più libera, indipendente ed immortale.
A mio avviso le opere di Giacomo Balla sono totalmente in linea con l’energia della vita moderna, anche se oggi non farebbero più così scalpore, poiché la creatività ha superato ogni limite attraverso l’uso della tecnologia; ma si può senza dubbio affermare che nessuno ha mai vissuto un rapporto così totale con l’arte, inventando e codificando un nuovo linguaggio, come Giacomo Balla.
“Daremo scheletro e carne all’invisibile, all’impalpabile, all’imponderabile. Troveremo degli equivalenti astratti di tutte le forme e di tutti gli elementi dell’universo, poi li combineremo assieme secondo i capricci della nostra ispirazione”