L’Artista che ho il piacere di presentare è in realtà volto già noto nell’ambiente artistico e tra gli “addetti ai lavori”, come critici, galleristi e collezionisti.
Dal nome insigne e importante, come lui stesso afferma
“S. Cristo-foro, portatore di Cristo, vissuto in Licia traghettava i viaggiatori da una riva all’altra del fiume ed un giorno ebbe l’onere e l’onore di trasportare Gesù, che si rivelò al Santo con il peso del mondo da lui stesso sostenuto. Ma non sapevi che anticamente San Cristoforo era raffigurato con la testa di un cane, privo di parola e che piantando il suo bastone nel terreno ottenne dei fiori.
E’ evidente che quel cane, dagli occhi apparentemente “fessi” e dall’aria mite potrebbe essere ciascuno di noi, a traghettare se stesso e la propria famiglia in questa avventura, portando sulle spalle il peso di tante fatiche da un lato, e sostenendola responsabilmente dall’altro”.
Vi faccio quindi traghettare dalla fantasia, creatività e contagiosa euforia del gigante buono: Cristoforo Russo.

Ho avuto l’onore di conoscere l’Artista impegnato nella Personale tenutasi presso la Galleria in Roma Trastevere “La Porta dell’Arte” gestita dall’altrettanto eclettica artista Selvaggia La Porta, una piacevolissima serata all’insegna della pittura, commedia dell’arte e musica, con la magica performance di Mario Gallo, celebre attore teatrale, accompagnato dal mandolino di Sergio Tanzilli, testo critico del Prof. Rosario Pinto.
Titolo della Personale “Un Presepe Pop”, Popolare, continuazione del progetto intitolato “Manhattan Transfer”, già intrapreso e ideato durante il periodo pandemico, creazione fortemente incoraggiata dalla “innocente” richiesta del giovane figlio Giovannino, di far convivere in una stessa tela, la giocosità e popolarità del Pulcinella Napoletano e delle altre maschere popolari, con gli iconici Supereroi, moderni e internazionali, come Capitan America, Spiderman, Wonder Woman, creati dalla Marvel Comics.
L’intuizione è resa ancora più originale, in quanto tutte le Maschere ritratte “travestono” giocosamente i personaggi soggetto di stampe antiche, recuperate per l’occasione dall’Artista Cristoforo, plasmando una divertente convivenza tra antico e moderno, sacro e profano, passato e presente, non tralasciando però il simbolismo che lo stesso concetto di “maschera” si porta dentro. Ulteriore ingrediente emozionale, le poesie di Ciro Califano che accompagnano il retro delle opere artistiche.
La mescolanza e la contaminazione dei soggetti dipinti, legati a tradizioni culturali ed epoche diverse, oltre che all’infanzia di ognuno di noi, insieme al dovizioso recupero nei mercatini di stampe di pittori noti come Raffaello, Michelangelo, Murillo e altri Grandi, contribuiscono ad una interessante lettura ironica e intelligente delle opere di Cristoforo Russo, ampliando così l’attenzione agli appassionati di arte, ai fan del fumetto e dei cartoni anni 80, ai fan del Cosplay, della letteratura fantasy e dei tradizionalisti amanti della commedia dell’arte dall’atmosfera carnevalesca.
Fabrizio Federici “L’Opinione.it” commenta il lavoro dell’Artista:
“Nei quadri e affreschi che Cristoforo ha esposto, troviamo appunto la contaminatio, o, meglio, l’incontro creativo, tra Pulcinella, emblema della “Napolitudine”, e supereroi contemporanei come Superman, Capitan America, l’Uomo Ragno, Wonder Woman. In questa, e un po’ in tutte le altre opere, Cristoforo ha voluto esprimere, in senso lato, l’incontro tra vecchio e nuovo, che però, nel mondo del XXI secolo tende a degenerare in sopraffazione del secondo sul primo, distruzione delle radici identitarie dei popoli in nome d’una globalizzazione spietata e d’una finanziarizzazione dell’economia, e di tutta la società, di cui già nella seconda metà dell’Ottocento s’erano viste le prime avvisaglie.
Cristoforo inizia il suo processo creativo tra i suoi supporti, schizzi, studi, ricerche, letture, mostre ed esperienze. Ama i Maestri del passato che spesso incontra prima nei musei, nei racconti e poi nei mercatini e soffitte. Ne acquista i cataloghi e le riproduzioni in attesa della visione: è urgente per l’autore a questo punto recuperare l’oggetto usato o meglio vissuto (che ha apparentemente esautorato il suo originario compito) e teatralizzare la scena con una narrazione fantastica del tutto personale. Perché lo scarto non è un rifiuto tossico da espellere, ma una vera e propria ricchezza. Lo scarto si trasforma in scostamento rispetto all’opera originale, restituendole la dignità che meritano e con essa omaggiandone l’Autore”.
Il Progetto “Manhattan Transfer” arricchendosi di altre creazioni diventa quindi un “Presepe Pop” basandosi fondamentalmente sul concetto di uguaglianza e fratellanza tra popoli, tanto caro all’Artista. La Collezione di Cristoforo Russo “invade” le gallerie ed i musei in breve tempo; viene esposta al Museo Venanzo Crocetti di Roma, alla Galleria dei Miracoli in Piazza del Popolo, presso l’Associazione Interart di Ostia fondata dai pittori Andrea Nassi e Daniela Negrelli, e di recente presso la Galleria “La Porta dell’Arte” in Trastevere, incuriosendo l’osservatore sul prossimo tour.


l’Artista Cristoforo Russo ha sicuramente centrato con il Suo “Presepe Pop” diversi obiettivi:
- Diffuso quel senso di levità e risvegliato il “Puer aeternus” ossia l’eterno bambino che esiste in ognuno di noi; l’Artista cita le parole di Italo Calvino:
“Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”.
- Ampliato il concetto metaforico di maschera, intesa come apparenza; un vestito per nascondersi dietro un personaggio immaginario, acquistando le caratteristiche, gli atteggiamenti, il coraggio e la “sfacciataggine” per emergere dal gruppo.
A tal proposito Cristoforo Russo commenta:
Da sempre la maschera aiuta a celarsi e ribaltare i ruoli: il servo diventa padrone, l’uomo si traveste in donna e viceversa, uniforma ed omologa in alcuni casi. Oggi la società ha abbandonato la maschera perché scomoda? Io direi piuttosto l’ha sostituita. La maschera è data dallo schermo del telefonino e le mani continuano a digitare sulla tastiera delle emozioni. Cos’è un filtro di “instagram” se non una maschera?
- Rinforzato il concetto di fraternità, solidarietà e amicizia tra popoli, tra nord e sud, tra microcosmo a macrocosmo, auspicando maggiore apertura mentale e maggiore globalizzazione.


L’impegno di questo eclettico Artista a 360 gradi, oltre a comunicare i concetti di bellezza e fraternità attraverso le sue tele, si traduce anche in collaborazioni attive con diverse Onlus che operano in supporto delle cultura e delle persone svantaggiate come i disabili, “Paolo Salvati Onlus” e “Mente e Coscienza Onlus”, per citarne alcune, legando l’arte e la comunicazione verso il sociale.
Cristoforo Russo commenta
“Improvvisamente ho una visione grazie alla quale se tu non agisci nessun altro lo farà per te! L’idea del fare con le infinite possibilità che l’Arte ci restituisce. Come un caleidoscopio che è incredibilmente semplice fatto di pochissimi elementi (vetro-specchio), ma che può dare infinite possibilità. In questo mi viene in mente Albert Einstein che diceva:
Creativity is intelligence having fun”.
Tornando al nostro Grande Artista e scavando nel Suo passato artistico, apprendo che Cristoforo Russo si è formato nella Bottega del Grande Maestro Vito Esposito, purtroppo scomparso di recente, anche lui di Torre del Greco seppur Tripolino di nascita.
Il Maestro Vito Esposito appassionato di scorci e paesaggi vesuviani, ha senza dubbio influenzato il giovane Cristoforo, il quale apprende le tecniche della pittura paesaggistica personalizzandola in chiave più moderna, soprattutto per le pennellate vibranti e luminose quasi impressioniste.
Sono estremamente delicate le tele dal titolo: “Protagonista” olio su tela 60×80 e “Viandante” olio su tela 80×60.


Si dedica poi a tele dal retrogusto religioso come la tela dal titolo “Nazarena” olio su tela 80×60 e la tela dal titolo “Golgotha” olio su tela 80×60.


La pittura di Cristoforo Russo è immediata, a volte materica ma estremamente varia e capace di generare empatia, dolore, o rabbia, comunque un sentimento qualsiasi esso sia.
Sicuramente la Sua indole di artista partenopeo lo avvantaggia per la voglia e l’urgente desiderio di comunicare il suo mondo contaminato da viaggi, incontri elettivi, che hanno arricchito la Sua già forte personalità.
Lui stesso commenta:
“Sono alla continua ricerca di contaminazione e relazione con il prossimo e con altri artisti che in generale sono semplicemente persone con le antenne più lunghe capaci di captare i segnali esterni, rielaborarli ed esprimerli). Seppur la storia dei movimenti artistici del ‘900 è lontana, ho frequentato numerosi collettivi e gruppi artistici. Ad esempio ho aderito al “Manifesto per l’arte. Pittura e Scultura”, che reca nella sua prima versione la firma di una ventina fra artisti e critici ma la cui concezione fondamentale si può senz’altro attribuire al pittore Ennio Calabria.
Ho avuto l’onore di conoscere dei giganti del ‘900 tra cui il Maestro Calabria.
Oggi le opere di Cristoforo Russo sono in possesso di alcune collezioni private, musei, ambasciate e sedi istituzionali in Europa, Africa e Stati Uniti. Tra gli artisti ospiti dei Cento Pittori via Margutta, dal 2021 aderisce al “gruppo d’arte Purificato” diretto da Giuseppe Purificato e Francesco Zero in Prati-Roma ed è pubblicato sull’Enciclopedia d’Arte Italiana, l’Archivio della Galleria Nazionale e su Getty Vocabulary, USA. Nel 2021 pubblica il catalogo “Controvento” a cura di Antonio Laghezza, nel 2022 “Manhattan Transfer” a cura di Rosario Pinto e le poesie di Ciro Califano, nel 2023 “Un Presepe Pop” con l’introduzione di Andrea Salvati. Nel 2023 pubblicazione sul catalogo generale “Storia dei Cento pittori Via Margutta -dal 1953 ad oggi”.
Esprimo il mio giudizio personale su questo poliedrico Artista che reputo essere in continua evoluzione, ed alla perenna ricerca di novità. La Sua forte presenza scenica, la Sua socievolezza e altruismo così come la travolgente ironia e spirito propositivo, ne fanno sicuramente un artista piacevolissimo da conoscere assolutamente anche solo per scambiare “quattro chiacchiere”. Giornalista e appassionato di cultura popolare, abbina la formazione teatrale a quella accademica internazionalista. Lo definirei un affascinante comunicatore che riesce a sensibilizzare sui temi attraverso la pitture e che sa cogliere la vera essenza delle cose reinterpretando e abbellendo la realtà.
Il Suo Progetto “Un Presepe Pop” è chiaramente ironico perché sotto la maschera si nasconde sempre una drammatica verità, e penso che sotto il sorriso malizioso e sarcastico del pittore Cristoforo si nasconde la melanconia di tempi passati.
Ci confessa ai nostri microfoni:
”A mio avviso il Sud è una dimensione emotiva, in cui ciascuno può ritrovarsi e sentirsi rappresentato, a prescindere dalla città d’appartenenza e dal proprio ceto sociale: ecco la potenza aggregante del Sud. La musica mi ha accompagnato lungo tutto il progetto, dai classici Napoletani al Fado portoghese, passando per l’Africa ed i Manhattan Transfer. L’ispiratore Pino Daniele, che nel 1980 cantava “Appucundria” così vicina e intimamente connessa al suono malinconico della sua chitarra. La pucundria uno stato d’animo senza contorni ben definiti, una tristezza dolorosa che si avvicina alla malinconia ma che si trascina dietro anche la noia, l’insoddisfazione e la solitudine. Per spiegare il senso così complesso di questa parola alcuni la accostano alla famosa “saudade” portoghese o alla “Sehnsucht” tedesca.
Io l’ho esorcizzata grazie alla pittura e la lettura de “Il marinaio” di Fernando Pessoa: “Poiché non aveva modo di tornare in patria, e soffriva troppo ogni volta che il ricordo di essa lo assaliva, si mise a sognare una patria che non aveva mai avuto, si mise a creare un’altra patria come fosse stata sua….”
Dotato di grande ottimismo verso il futuro Cristoforo Russo è già impegnato nel creare un’Arte all’insegna della bellezza contagiata ove possibile da tutte le altre forme artistiche, come la poesia il teatro, la commedia dell’arte come da tradizione e la musica.
Alla mia domanda: Quale è il messaggio che a gran voce vuoi diffondere, soprattutto quello che ancora pensi non sia compreso dalla società?
Cristoforo Russo risponde:
“vorrei riportare le parole di Peppino Impastato, giornalista di Cinisi impegnato nella lotta alla mafia e giustiziato da quest’ultima nel Maggio del 1978.
Ispirato a una celebre frase di Dostoevskij.
«Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima di allora, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza; perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore».
Ringrazio Cristoforo Russo per la Sua cordialità e soprattutto per diffondere con grande leggerezza temi importanti. L’Arte è un messaggio circolare e come tale deve essere diretto e comprensibile alle masse; Cristoforo Russo ha la grande dote e abilità di dedicarsi al popolo per trasmettere fondamentali valori umani.


Molto bene
Gentile Cristoforo,
siamo molto onorati di averti tra gli artisti promossi dal nostro blog. Reputiamo l’arte un grande veicolo di comunicazione soprattutto quando amplifica concetti e valori sociali.
La tua Arte oltre ad essere immediata sposta le “masse” pertanto le aggregazioni di persone verso fini comuni è sempre una cosa positiva.
Complimenti a te e buon proseguimento di carriera artistica!
Valorizzarte
Davvero interessante
Rinnoviamo l’augurio per il tuo impegno artistico!