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Mis in cm 93×143 Olio su tela
Mis in cm 65×50 Olio su Tela Opera su legno. Opera incorniciata.
Mis in cm 50×70 Omaggio a Michelangelo Merisi da Caravaggio con “I bari” (1594) Apostrofo e matita Possente calamita Se resti ti spengo Non reggo ma trattengo I rimbalzi che da tempo dipingo Non concedi partita In palio c’è futuro c’è vita Chi vince prende tutto Ma sarà una vittoria che scotta Senza bussola perdiamo la rotta E con essa ciò che più conta Terra fertile dove lasciare un’impronta Poesia di Ciro Califano
Mis in cm 50×40 Olio su Cartone Opera su legno. Opera incorniciata.
Mis in cm 50×70 Olio su carta stampata
Mis in cm 60×33 Olio su legno Liberamente tratto da Il rapimento di Psiche (Le ravissement de Psyché, o Il ratto di Psiche) 1895 del pittore francese William-Adolphe Bouguereau. Pulcinellessa Un pò cortigiana e un pò principessa Ama esser sedotta ma nello stesso istante in cui si lascia ammaliare ha già iniziato ad abbandonarti. Vuole che la porti dove lei non sa o non è in grado di arrivare….toccare il cielo con un dito e pretende restarci….non valuta la forza di gravità che inevitabile riporta sempre con i piedi per terra. A quel punto il supereroe che spera nel meritato riposo, guardandosi intorno si accorge di essere rimasto da solo Ciro Califano scrive: Sono un ribelle Non sto nella pelle Pomata e occhiali Nascondo le ali Ti cingo la vita Sospiri rapita Aspetti il decollo Sai già che non mollo Vuoi il tuo eroe Non ammetti smentite O paure sopite Vulnerabile e leggera Sai già che stasera Sarò condannato E da mortale
Mis in cm 60×90 Olio su pannello sintetico. Pronta per essere appesa. Incorniciatura su richiesta. Asceta Non posso Io non posso guardarvi E non entrare Non posso far finta E lasciar andare È un affronto alla natura Una lenta sepoltura Quindi lascio qualche foglio Sotto un’albero ormai spoglio A me stesso l’ho giurato Mai nessuno sarà perdonato Poesia di Ciro Califano
Mis in cm 30×20 Olio su legno Omaggio a Filippo Lippi con “La Madonna col Bambino e angeli” (1465) Sono un acquitrinio Nel bel mezzo dell’asfalto Che vorrebbe innamorarsi Per l’ultima volta Un’ultima volta ancora Dichiarandomi Ad un arcobaleno Mentre distratta Arriva la sera Poesia di Ciro Califano
Mis in cm 30×21 Olio su legno Omaggio a Degas e le sue “Ballerine” Si mise a guardare Senza parlare Fissando il bianco Mentre gli capovolgeva Ogni prospettiva Ma lei spinse Altrove la paura Con una risata Le voltò le spalle E salpò alla volta Di un amore coraggioso Poesia di Ciro Califano
Mis in cm 64×76 Omaggio a J. Bassano con “Adorazione dei pastori” (1650 circa)
Mis in cm 65×115 Olio su Stampa ispirato a La nascita di Venere di Alexandre Cabanel 1863. Non c’è più posto in Paradiso Me lo ha detto un’amico È per questo che li vedi cadere Mi ha portato sotto braccio Fin davanti al Purgatorio Dove Catone mi ha preso le misure Per il Club delle Giornate Mondiali Conche sconce di detriti umani Che a grappoli si staccano Da una vigna arida come sabbia Che fuma rovente in cerca di reazione Ma che trova spenta e lenta rassegnazione Poesia di Ciro Califano
Mis in cm 40×60 Tecnica Mista su Stampa Quest’opera omaggia la magia di Venezia, la città italiana più imitata al mondo. L’artista influenzato dalla cronaca, rappresenta un folkloristico personaggio stile 6 gennaio 2021: scudo, diadema, turbante e trofei occasionali. Assalto al tempio neoclassico della democrazia occidentale oppure eterna contaminazione fascinosa? L’anacronistico nazionalismo lascia spazio al “Glocal” che si concentra contemporaneamente sulla dimensione globale e su quella locale. La “Serenissima” resiste, anche se più volte conquistata dai popoli stranieri a partire dai bizantini e molestata dalle acque dell’adriatico. Anche gli U.S.A. vengono sedotti dalla sua unica bellezza, tentandone la replica con la Venice californiana, un quartiere della parte Ovest della città di Los Angeles. Critica di Pasquale di Paolo
Mis in cm 30×22 Olio su cartone Ora succede qualcosa ma non fa niente mi dispiace tanto e se farò una cosa che non si fa Mamma scusa, e quindi succedono tante cose che non si fanno Mamma facciamo pace ecco siamo felici ora accade di tutto che cosa bella fare pace ecco qui ci siamo l’importante è fare pace Testo di Giovanni Russo
Mis in cm 70X50 Olio su Tela Stampata omaggio a Esteban Murillo con il “Buon Pastore” (1660). Una felice contaminatio (in senso proprio… plautino) di stili, generi, personaggi e soprattutto, maschere. Così ci sembra giusto definire, in sintesi, il contesto della mostra Manhattan Transfer (senza alcun riferimento, almeno diretto, né al romanzo del 1925 di John Dos Passos, di cui peraltro era presente, in mostra, una copia, né al gruppo vocale Usa nato nel 1969), dell’eclettico artista Cristoforo Russo.
Mis in cm 50×50 Olio su tela Una Particella Dell Infinitamente Piccolo Paura Morte Noi Inermi Ritorniamo Alla. Nostra Dimensione Guerre Distruzioni Nel nome Del Vil Denaro Poesia di Pietro Chiariello
Mis in cm 26×18 Olio Pastello su Cartone MOLECOLE D ACQUA Siamo arrivati Ma il faro non è per noi La sua luce è per chi naviga La sua porta non lascia entrare Allora date a Cristo una carrozza Per tornare indietro Perché siamo tra il baratro e la salvezza Tra un miracolo e l’ebrezza
Mis in cm 80×60 Olio su tela Muta Ti metti in croce Tutte le volte che vuole Sospesa Nel silenzio della tensione Nella guancia irrigidita Perché uno schiaffo Prima o poi arriva Tu calamita Tu parafulmine Agnello di Dio Hai dato il cuore Ma non è servito Hai dato figli Geni e cognome Ma il sereno mai Allora scale di corsa La strada illuminata Un urlo intercontinentale… Poesia di Ciro Califano
Mis in cm 60×60 Olio su legno “Senza mettersi in posa, in silohuette al centro della stanza natale avvolto dalla luce che sembra non investirlo. Immobile come le sagome usate dai sarti come modello. Ombre ingannevoli su un pavimento fluido capace di sorreggere un tavolo: sta meglio su tre gambe che su quattro. Luce accecante che tradisce le aspettative: lo scarto dallo schema, arricchisce la diversità del genere umano e si trasforma in un modello da imitare.” “Cristoforo dipinge…
Mis in cm 80×60 Olio su tela Un uomo che appare “nudo”, volendo essere se stesso con limiti difetti e pregi? Amen vedere in quel braccio alzato che sembra estendersi, quasi ad impugnare una fiaccola, c’è il suo manifestarsi con orgoglio; sembra dire io mi pongo al centro di me stesso, non voglio somigliare a nessuno se non a me….con idee …giudizi….verbi….andare alla mia velocità sfiorando l’anarchia ma che alla fine ogni pensiero o azione giusti o sbagliati siano i miei……
Mis in cm 80×60 Olio su tela” Le onde nella tempesta e l’impeto del Vesuvio. E sugli scogli del golfo più famoso del mondo, un Viandante contempla la bellezza della Natura. Una bellezza spaventosa ed estrema, come le emozioni che maggiormente si imprimono nella memoria e nell’anima. L’accostamento tra il celeberrimo Viandante di Caspar David Friedrich, simbolo dello Sturm und Drang, e la città di Napoli potrebbe sembrare ardito, forse eccessivo. Eppure non lo è. Soprattutto se si pensa a una figura fondamentale del Romanticismo italiano, che visse su di sé e dentro di sé i tumulti e le tempeste della Natura, fino a morirne. Parliamo di Leopardi, che dalla terrazza di Villa Ferrigni, a Torre del Greco, compose il suo testamento poetico, filosofico e spirituale: La Ginestra.Tutto si muove e tutto si sconvolge, tranne lui: il Viandante, che adesso non vaga più e resta fermo, quasi in estasi, a contemplare la bellezza della Fine ormai prossima”. testo Antonio Lucignano
Mis in cm 24×24 Olio su legno ispirandosi a Delacroix che dipinse nel 1889 una splendida pietà raffigurandosi nei panni di Cristo. Lo stesso Cristo ripreso da San Martino nella cappella San Severo di Napoli. Potranno diminuire i fedeli, ma la pittura religiosa non morirà mai negli occhi dell’artista. Raffigurarsi nei panni di Cristo per chi ne custodisce l’essenza nel nome come Cristo-foro Portatore di Cristo.
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